lunedì 7 aprile 2014

#fashion

Ieri ho provato a confezionare e cucire un top per la prima volta!! Giorno da ricordare!Spero di averne molto presto l'occasione!
...e a settembre si fa il corso di modello e cucito e sartoria base al NID di Perugia!!

\m/ ...make me bad


mercoledì 5 marzo 2014

american hustle

 
 


 
 
 
 
#FavoriteFilms

in fissa



superunknown Soundgarden
(1994)

The edge of love


#favoritefilms

Casa per un artista:


Casa per un artista:

Casa per la scrittrice Virginia Woolf

Esercitazione finale di esame

Luogo : Lungarno Cellini 39, Firenze

Il concept
Monk House
 

Il tema dell'abitazione progettata, è scaturito totalmente dal personaggio a cui la casa sarà dedicata: Virginia Woolf.

La scrittrice inglese Virginia Woolf nel corso della sua vita ha cambiato molte volte abitazione ma è riuscita sempre ad instaurare con ogni casa che abitava un rapporto molto forte. In ognuna di queste case Virginia ha vissuto momenti molto significativi per lei e ha affrontato esperienze molto importanti. La Monk house è un esempio da citare, Virginia in questa casa infatti ha prodotto gran parte dei suoi maggiori romanzi, come Mrs. Dolloway, To the lighthouse, Orlando e The Waves. Questo segnala la necessità per la scrittrice di avere un bell'ambiente che sia in grado di ispirare ed emanare tranquillità per svolgere il proprio lavoro.

La sua grande personalità e storia sono state la spinta per l'elaborazione del progetto dell'abitazione. In particolare, riflettendo e analizzando a fondo il personaggio di Virginia Woolf si nota come ella sia stata fortemente legata durante la sua travagliata esistenza all'elemento dell'acqua. Sin da piccola Virginia tende ad associare all'acqua un forte significato: i momenti migliori della sua infanzia infatti erano erano per lei le vacanze estive passate presso la casa al faro, nelle zone a Sud della Cornovaglia. L'elemento dell'acqua è quindi visto da lei come un ente positivo, di serenità e tranquillità, un simbolo di uno stato di quiete e calma interiore da raggiungere. Numerosi sono i romanzi che richiamano i vari significati di questo elemento, come The waves o ancora To the lighthouse, citati precedentemente.


Da un brano di To the lighthouse si legge:


Andavano lì regolarmente ogni sera, quasi per una necessità. Pareva che l’acqua portasse al largo, facesse navigare sull’onde pensieri stagnanti in terraferma, dando così ai loro corpi una specie di fisico sollievo.
Dapprima il palpito del colore inondava la baia d’azzurro, e il cuore si dilatava con esso e il corpo sembrava fluttuare, ma solo per essere, subito dopo, respinto e raggelato dall’ispido nereggiare delle onde agitate. Poi dietro la gran roccia bruna, quasi ogni sera, sprizzava bizzarramente, così che stare a spiarne l’irrompere era delizia, una fontana d’acque bianche; e allora, nell’attesa, si poteva pur contemplare sul pallido semicerchio della riva la successione delle onde che vi si stendevano via via mollemente un velo di madreperla. “

Scena tratta dal film "The Hours"


Infine anche la sua morte è strettamente legata all'acqua. Ella infatti si immergerà nel fiume Ouse, situato di fronte al suo cottage, e si lascerà sommergere totalmente dal corso dell'acqua. Questo è certamente stato un gesto altamente simbolico poiché ancora una volta ha voluto ribadire il significato che lei attribuiva all'acqua. Ella ha pensato di immergersi nell'acqua e morire nel fiume per finalmente raggiungere quello stato di pace interiore tanto desiderato, che solo l'elemento dell'acqua avrebbe finalmente potuto restituirle. Quella felicità che in passato le era stata concessa dall'oceano della Cornovaglia, ma che con il passare degli anni le crisi nervose e psichiche le avevano portato via.

Questo concept si è rivelato per me sempre più valido anche dal fatto che il lotto assegnato su cui costruire l'abitazione, si trova proprio sul Lungarno, quindi vicino all'elemento acquatico per eccellenza di Firenze.

Questa idea si è poi evoluta portandomi a progettare un edificio a forma di onda, una configurazione che fosse quindi in grado di richiamare in qualche modo l'acqua e al contempo l'essenza di Virginia Woolf. L'edificio è in realtà una grande e dinamica onda che si scompone in quattro diverse parti, le quali si sfaldano a diverse altezze sulla dura e compatta base di pietra. La serie di onde è dotata di una copertura fatta di rame che segue le loro forme sinuose, mentre le varie pareti e superfici verticali sono completamente rivestite in Uglass.

La vera e propria abitazione dotata di camera, bagno, cucina e zona living si trova nel blocco di base fatto in pietra, questo anche per riprodurre in qualche modo la personalità cupa e misteriosa della scrittrice e per quindi rendere la casa più simile a lei. Da questo livello di base, si sale al piano superiore completamente vetrato. Questo piano è molto ampio e aperto e si estende fino ad un massimo di dieci metri di altezza. Qui si trova lo studio della scrittrice, nel quale si potranno svolgere attività di lettura, scrittura e altre attività ricreative o lavorative. La scelta di adibire completamente questo piano alla funzione di studio e la scelta anche di farlo estendere così tanto in altezza e spazialità, lasciandolo completamente vetrato, è stato un modo per cercare di esprimere di nuovo la personalità della scrittrice. Ella infatti con la sua penna, le sue poesie e i suoi romanzi ha saputo volare, ha saputo viaggiare in mondi lontani e aprirsi ad ogni serie di esperienze, riuscendo ad esplorare con il solo pensiero tutto ciò che le poteva servire d'ispirazione per le sue opere. Così questa enorme stanza dovrà e saprà comunicare ed esprimere queste stato d'animo.




Se ha intenzione di scrivere romanzi, una donna deve possedere denaro e una stanza tutta per sé.”

A Room of One's Own, 1929

 



Modelli in 3D:



 Inserimento edifico nel lotto assegnato






Viste prospettiche

mercoledì 15 gennaio 2014

...the talented mr ripley.....and jude

jude (y)

bello


e....

e il cielo non smette
e sono in gran tiro
le tipe che entrano al Vox
oppure al Corallo
e più in là c'è Kingo
che è già nudo in nome del rock
e in una balera son già all'hully gully
l'orchestra da ballo
c'ha un'altra serata a Pavia
e ci sono anch'io
e c'è un'altra rissa
un rito, una messa
che puzza un bel pò di routine
o è solo un bisogno una specie di impegno
che prendi con non si sa chi
e una ha lasciato il suo peggio in bottega
si mette un ombretto che inquieta
ma è rosso allegria
e ci sono anch'io
qui la notte picchia bene
su chi molla e su chi tiene 
qui la notte picchia forte
gatti svelti vite storte
e tutto è perfetto
e il mondo è in affitto
e il cielo non smetterà mai
e in faccia hai il riflesso
di un teleservizio
su missili, bombe e cowboy
e in faccia c'hai tutti
i pregi e i difetti
che sono in parte condanna
e un pò compagnia
e ci sono anch'io
qui la notte picchia bene
su chi molla e su chi tiene
qui la notte picchia forte
gatti svelti vite storte.